Salvatore Manzi, ON SALE. For their freshnes for your warmth, azione, 24 giugno 2016, Piazza Mercato, Napoli
Durante una conversazione con Sergio dissi che il mio modo di intendere il lavoro di artista era decisamente differente da quella modalità "vincente", a tratti aggressiva che talvolta per alcuni artisti sfocia in una sorta di ossessione. Che quello che cercavo non era aggredire il mercato, imporre una formula, un metodo e che il mio impegno spirituale di pastore mi convinceva giorno dopo giorno che quello che desidero non è molto, non è irrangiungibile, che è davvero poco.
Cosa potrei vendere Sergio? La lana delle mie pecore.
Ma il gregge del Signore è un'immagine simbolica, sulla pelle del popolo non cresce lana da mercanteggiare ma moltitudini di paure.
Tornai a casa e decisi di realizzare una locandina di qualcosa che non sapevo bene ancora che forma dare: l'immagine e il titolo di un evento. Un evento, cioè una data, un appuntamento, non persone da invitare, non uno spettacolo, qualcosa che potesse essere pubblico ma anche segreto. Segreto perché silenzioso, pubblico come un sasso lanciato e immediatamente inghiottito dal flusso. La lana era l'indicazione certa, qualcosa con la lana. Vendere la lana per la freschezza delle pecore e per il tepore di chi l'acquista.
Allora ho pensato a quanto possa essere asfissiante il calore della lana sopratutto in estate, ho recuperato sei maglioni usati non miei. Dove posso farlo? In un posto dove si vende, lo faccio a Piazza Mercato è simile a Piazza Affari.
Si questo è ciò che devo fare vado in piazza e mi infilo sei maglioni di misure forme e colori non scelti da me. La lana di un popolo, rivestirmi della lana di altri, dei loro gusti, delle loro forme, ma anche delle loro delusioni, afflizioni, di un calore che dopo trenta minuti al sole diventa insopportabile. Questo posso vendere, maglioni.
Indossare maglioni da vendere. A quel punto era necessario stabilire il prezzo, la lavagna che di recente mi ha regalato Peppe è perfetta per scriverci sopra il nome del capo e il prezzo.
Il prezzo è quello del cambio euro/sterlina britannica del 24 giugno 2016. In piazza di tanto in tanto urlavo: SWEATHER, ma nessuno ha comprato. ON SALE. For their freshnes for your warmth.
Cosa potrei vendere Sergio? La lana delle mie pecore.
Ma il gregge del Signore è un'immagine simbolica, sulla pelle del popolo non cresce lana da mercanteggiare ma moltitudini di paure.
Tornai a casa e decisi di realizzare una locandina di qualcosa che non sapevo bene ancora che forma dare: l'immagine e il titolo di un evento. Un evento, cioè una data, un appuntamento, non persone da invitare, non uno spettacolo, qualcosa che potesse essere pubblico ma anche segreto. Segreto perché silenzioso, pubblico come un sasso lanciato e immediatamente inghiottito dal flusso. La lana era l'indicazione certa, qualcosa con la lana. Vendere la lana per la freschezza delle pecore e per il tepore di chi l'acquista.
Allora ho pensato a quanto possa essere asfissiante il calore della lana sopratutto in estate, ho recuperato sei maglioni usati non miei. Dove posso farlo? In un posto dove si vende, lo faccio a Piazza Mercato è simile a Piazza Affari.
Si questo è ciò che devo fare vado in piazza e mi infilo sei maglioni di misure forme e colori non scelti da me. La lana di un popolo, rivestirmi della lana di altri, dei loro gusti, delle loro forme, ma anche delle loro delusioni, afflizioni, di un calore che dopo trenta minuti al sole diventa insopportabile. Questo posso vendere, maglioni.
Indossare maglioni da vendere. A quel punto era necessario stabilire il prezzo, la lavagna che di recente mi ha regalato Peppe è perfetta per scriverci sopra il nome del capo e il prezzo.
Il prezzo è quello del cambio euro/sterlina britannica del 24 giugno 2016. In piazza di tanto in tanto urlavo: SWEATHER, ma nessuno ha comprato. ON SALE. For their freshnes for your warmth.