Salvatore Manzi, Cosmizzazione, legno vernciato, Campanile di San Michele Arcangelo di Saviano, On Air contemporary Art, a cura di Felix Policastro. Foto di Raffaele Ricccardi
C'è una essenzialità e un rigore che rinfranca il cuore, osservando l'installazione dal titolo "Cosmizzazioni" di Salvatore Manzi, al Campanile di Saviano, lo spazio no-profit curato da anni con passione da Felix Policastro, che sceglie con cura ed invita artisti in possesso di messaggi intensi e fuori dal bailamme odierno, come Manzi. L'installazione nasce da una ricerca sviluppata dall'artista dal 2006, intesa a rileggere in un alone di forte elevazione la natura che ci assedia e la volta celeste che grava addosso agli uomini - così come accade adesso, esattamente nell'angusto spazio del Campanile, dove il semicerchio bianco si staglia puro e perentorio davanti ai nostri occhi stanchi per il troppo vedere.
La scelta dell'artista napoletano, non poteva essere anche qui a Saviano, che in linea con i caratteri precipui della sua ricerca pittorica, costituita da un corpus o lucore, di chiara marca astratta, che si è nutrita nel tempo di destrutturazioni e alleggerimenti, conferendo alla sua pittura un tono di intenso fervore visivo sulla gamma del raccoglimento e dell'attesa.
Prevalenti i colori della gamma solare; bianco, giallo, oro, con i quali si introduce nei gangli del visibile, che pur attanagliando l'esistenza umana con la sua forza poderosa, non può, ahimè, prescindere da quello che annotava il filosofo Kant «Il cielo stellato sopra di me, le leggi morali in me».
Gaetano Romano
La scelta dell'artista napoletano, non poteva essere anche qui a Saviano, che in linea con i caratteri precipui della sua ricerca pittorica, costituita da un corpus o lucore, di chiara marca astratta, che si è nutrita nel tempo di destrutturazioni e alleggerimenti, conferendo alla sua pittura un tono di intenso fervore visivo sulla gamma del raccoglimento e dell'attesa.
Prevalenti i colori della gamma solare; bianco, giallo, oro, con i quali si introduce nei gangli del visibile, che pur attanagliando l'esistenza umana con la sua forza poderosa, non può, ahimè, prescindere da quello che annotava il filosofo Kant «Il cielo stellato sopra di me, le leggi morali in me».
Gaetano Romano