SM
A motivo della trasgressione di Adamo, secondo il racconto della Genesi diventa maledetto il suolo della terra, «Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita». Viene svelata la materia con la quale l’uomo era stato creato «finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e polvere tornerai!» (Genesi 3,17-18).
La morte, dalle nostre parti, è diventata un profondo atto di ingiustizia, la morte da tumori, camuffata nelle cose che mangi, nell’acqua che bevi, nell’aria che respiri. Questa nostra terra “maledetta” è conseguenza di una acquisita conoscenza del bene e del male? È consapevole rassegnazione al potere criminale? È disprezzo per una terra troppo dolorosa da lavorare?
RI
Era limitato all’incidente, la cosiddetta, morte democratica, ossia che non conosceva categorie sociali, poteva capitare a tutti. Oggi, anche la morte che deriva da un male incurabile, non rispetta questi criteri, perché a subire certe patologie e soprusi sono con più frequenza, persone che in determinati territori vivono, senza essere chiamati in causa, ma solo a cose fatte, con la propria vita, nei patti criminali stipulati tra politica e camorra. Si guardi la Terra dei fuochi. Più dell’assenza di aria, di cibo sano, o di un terreno ancora coltivabile, quello che manca da intere generazioni e in diversi ambiti sociali, è il sentimento di amore. È la mancanza di questo, che genera azioni sbagliate. Se si ama il proprio territorio, si è disposti a lavorare il terreno, pur non essendo certi di recuperare in prodotti della terra, la forza lavoro investita; così è stato per intere generazioni. Quando però, si opera solo per profitto, la terra e il pensiero di coltivarla scompare, in termini di tempo e di immediatezza si intendono vedere i benefici, in modo rapido, dimenticando dell’uso e della necessità che la terra richiedeva, dimenticando del valore civile di dover lasciare quella terra ad altri dopo di loro, e quegli altri ad altri ancora dopo di loro. Più che rassegnazione al potere criminale, credo che in un’anomia totale, è difficile mettere in scena, quello che sosteneva Gregorio Magno, “Il manifestarsi delle opere, come prova dell’amore” (Homiliar in evangelia II,30,1.), perché la mancata tutela dei diritti civili, da parte di chi dovrebbe garantirci la salute, ossia lo Stato, diventa meno credibile del sistema mafioso.
SM
Non siamo più “uomini” ma organi da controllare, curare, bombardare. È la battaglia dei metalli sulla polvere?
Sotto l’impulso di ingoiare, di fagocitare in preda all’egoismo, preferiamo acquistare morte sugli scaffali, mangiamo per morire. La stessa idea di fast food fa pensare ad un tempo, quello di alimentarsi, che rende l’uomo un oggetto, un veicolo, il cibo è solo carburante.
Anche il sandwich è un pasto veloce, il tuo progetto ci dice che la nostra terra è stata farcita come si fa con il pane tostato, di cosa e perché?
RI
“La genesi di quello che siamo comincia dalla coscienza che osiamo chiamare divina, in quanto impensabile, onnipotente, mistero insondabile. Poi viene la sua trasformazione in energia, e alla fine, in organi materiali”. (Aljeandro Jodorowsky, Metagenealogia, pag.24 ) In primis, quindi la coscienza, poi gli organi e infine aggiungerei i metalli, o/e sostanze nocive, come dinamiche di controllo di morte e vita. Le dinamiche del profitto, ovviamente hanno degenerato la qualità a scapito della quantità, e mentre le multinazionali in ambito culinario investono in prodotti sintetici, per mettere sul mercato cibi usa e getta o di rapido consumo, altre hanno invece evaso le tasse, seppellendo in molti terreni della Campania e non solo, scarti industriali e sostanze tossiche nocive. Sembrano diversamente indirizzate le capacità di abuso, eppure sono interconnesse dalla stessa modalità di attaccare la salute degli individui, una in modalità legale e l’altra in modalità illegale. Sandwich, è la modalità con cui Schiavone, pentito di camorra, coo-responsabile dell’interramento di rifiuti tossici e nocivi da Latina a molti territori della Campania, chiamava il sistema a stratificazione di seppellimento. In tempi e con significati diversi, Lipton lo scienziato americano, utilizzava nelle sue ricerche un sandwich per mostrare come la membrana cellulare, ha bisogno di essere attraversata per generare vita. Mentre Schiavone, utilizzava la stratificazione, di un rifiuto generico in basso, di quello tossico al centro e di un altro generico sopra, e quindi così detti processi di morte, con l’inquinamento con le falde acquifere sotto, e l’avvelenamento di frutti e piante sopra, Lipton con olive e burro, lavorava sulla dimostrazione della vita. Due esempi in antitesi, ma validi nella dimostrazione di un’azione dettata dal male e l’altra dettata dall’amore per dimostrare la vita.
SM
Scavarsi una fossa, significa procurarsi del male con le proprie mani, questo è accaduto nel nostro sud. Davanti agli occhi di tutti sono state compiute gravissime azioni criminali contro l’ambiente. Il lavoro che tu esporrai alla galleria E23 di Napoli non è solo un atto di denuncia ma anche un messianico invito a fare nuove tutte le cose. In che modo il tuo lavoro trasforma il male in bene?
“La fabbrica emanava un’esalazione pestilenziale che impregnava tutto il villaggio. Gli abitanti, stufi di sopportare quel fetore invasero la statale inalberando dei cartelli di protesta. Le autorità si videro obbligate ad ascoltarli, ma trasportare quella fabbrica o chiuderla addirittura, come lor esigevano, avrebbe causata una perdita enorme per il Governo. Il ministro dell’Economia, trovò la soluzione perfetta: con una semplice operazione al naso ad ogni contadino, eliminò loro il senso dell’olfatto”. Bene questo è un racconto paradossale, di Aljeandro Jodorowsky (Il tesoro dell’ombra, pag.48), che meglio spiega come le politiche affrontano le dinamiche ambientali, e come la negligenza istituzionale continuano a pretendere dai cittadini, negando l’evidenza, lasciando a piede libero, chi ha le vere colpe. Per la trasformazione è quindi, necessaria la consapevolezza. Con la comprensione, arriva l’opportunità di scegliere. Così più aumenta la conoscenza, più aumenta la libertà di scelta. Ecco. Il mio lavoro si prefigge di portare a conoscenza, una volta per tutte un dato negato e ignorato, dai troppi. Per farlo utilizzo il mezzo scultoreo, perché come sosteneva il teorico Jacques Ravatin, le forme tridimensionali trasmettono delle onde, e di per sé aprono a nuovi canali di consapevolezza, quando a queste frequenze si aggiungono ora il contenuto statistico, ora quello scientifico e ora quello della memoria, la potenza espressiva diventa necessariamente un atto trasformativo, se non immediato, attuabile prima o poi nella coscienza dello spettatore. Quando questo non bastasse, ecco che l’apporto multimediale del video, nella ripresentazione di tutte le promesse mancate espresse dalla politica, o dai dati, sempre e comunque negati, diventano una fruibile e indimenticabile versione, da tenere a mente in cuore, ogni qual volta, che si accetta passivamente l’idea, del male sul bene, come unica possibile modalità di sopravvivenza.
A motivo della trasgressione di Adamo, secondo il racconto della Genesi diventa maledetto il suolo della terra, «Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita». Viene svelata la materia con la quale l’uomo era stato creato «finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e polvere tornerai!» (Genesi 3,17-18).
La morte, dalle nostre parti, è diventata un profondo atto di ingiustizia, la morte da tumori, camuffata nelle cose che mangi, nell’acqua che bevi, nell’aria che respiri. Questa nostra terra “maledetta” è conseguenza di una acquisita conoscenza del bene e del male? È consapevole rassegnazione al potere criminale? È disprezzo per una terra troppo dolorosa da lavorare?
RI
Era limitato all’incidente, la cosiddetta, morte democratica, ossia che non conosceva categorie sociali, poteva capitare a tutti. Oggi, anche la morte che deriva da un male incurabile, non rispetta questi criteri, perché a subire certe patologie e soprusi sono con più frequenza, persone che in determinati territori vivono, senza essere chiamati in causa, ma solo a cose fatte, con la propria vita, nei patti criminali stipulati tra politica e camorra. Si guardi la Terra dei fuochi. Più dell’assenza di aria, di cibo sano, o di un terreno ancora coltivabile, quello che manca da intere generazioni e in diversi ambiti sociali, è il sentimento di amore. È la mancanza di questo, che genera azioni sbagliate. Se si ama il proprio territorio, si è disposti a lavorare il terreno, pur non essendo certi di recuperare in prodotti della terra, la forza lavoro investita; così è stato per intere generazioni. Quando però, si opera solo per profitto, la terra e il pensiero di coltivarla scompare, in termini di tempo e di immediatezza si intendono vedere i benefici, in modo rapido, dimenticando dell’uso e della necessità che la terra richiedeva, dimenticando del valore civile di dover lasciare quella terra ad altri dopo di loro, e quegli altri ad altri ancora dopo di loro. Più che rassegnazione al potere criminale, credo che in un’anomia totale, è difficile mettere in scena, quello che sosteneva Gregorio Magno, “Il manifestarsi delle opere, come prova dell’amore” (Homiliar in evangelia II,30,1.), perché la mancata tutela dei diritti civili, da parte di chi dovrebbe garantirci la salute, ossia lo Stato, diventa meno credibile del sistema mafioso.
SM
Non siamo più “uomini” ma organi da controllare, curare, bombardare. È la battaglia dei metalli sulla polvere?
Sotto l’impulso di ingoiare, di fagocitare in preda all’egoismo, preferiamo acquistare morte sugli scaffali, mangiamo per morire. La stessa idea di fast food fa pensare ad un tempo, quello di alimentarsi, che rende l’uomo un oggetto, un veicolo, il cibo è solo carburante.
Anche il sandwich è un pasto veloce, il tuo progetto ci dice che la nostra terra è stata farcita come si fa con il pane tostato, di cosa e perché?
RI
“La genesi di quello che siamo comincia dalla coscienza che osiamo chiamare divina, in quanto impensabile, onnipotente, mistero insondabile. Poi viene la sua trasformazione in energia, e alla fine, in organi materiali”. (Aljeandro Jodorowsky, Metagenealogia, pag.24 ) In primis, quindi la coscienza, poi gli organi e infine aggiungerei i metalli, o/e sostanze nocive, come dinamiche di controllo di morte e vita. Le dinamiche del profitto, ovviamente hanno degenerato la qualità a scapito della quantità, e mentre le multinazionali in ambito culinario investono in prodotti sintetici, per mettere sul mercato cibi usa e getta o di rapido consumo, altre hanno invece evaso le tasse, seppellendo in molti terreni della Campania e non solo, scarti industriali e sostanze tossiche nocive. Sembrano diversamente indirizzate le capacità di abuso, eppure sono interconnesse dalla stessa modalità di attaccare la salute degli individui, una in modalità legale e l’altra in modalità illegale. Sandwich, è la modalità con cui Schiavone, pentito di camorra, coo-responsabile dell’interramento di rifiuti tossici e nocivi da Latina a molti territori della Campania, chiamava il sistema a stratificazione di seppellimento. In tempi e con significati diversi, Lipton lo scienziato americano, utilizzava nelle sue ricerche un sandwich per mostrare come la membrana cellulare, ha bisogno di essere attraversata per generare vita. Mentre Schiavone, utilizzava la stratificazione, di un rifiuto generico in basso, di quello tossico al centro e di un altro generico sopra, e quindi così detti processi di morte, con l’inquinamento con le falde acquifere sotto, e l’avvelenamento di frutti e piante sopra, Lipton con olive e burro, lavorava sulla dimostrazione della vita. Due esempi in antitesi, ma validi nella dimostrazione di un’azione dettata dal male e l’altra dettata dall’amore per dimostrare la vita.
SM
Scavarsi una fossa, significa procurarsi del male con le proprie mani, questo è accaduto nel nostro sud. Davanti agli occhi di tutti sono state compiute gravissime azioni criminali contro l’ambiente. Il lavoro che tu esporrai alla galleria E23 di Napoli non è solo un atto di denuncia ma anche un messianico invito a fare nuove tutte le cose. In che modo il tuo lavoro trasforma il male in bene?
“La fabbrica emanava un’esalazione pestilenziale che impregnava tutto il villaggio. Gli abitanti, stufi di sopportare quel fetore invasero la statale inalberando dei cartelli di protesta. Le autorità si videro obbligate ad ascoltarli, ma trasportare quella fabbrica o chiuderla addirittura, come lor esigevano, avrebbe causata una perdita enorme per il Governo. Il ministro dell’Economia, trovò la soluzione perfetta: con una semplice operazione al naso ad ogni contadino, eliminò loro il senso dell’olfatto”. Bene questo è un racconto paradossale, di Aljeandro Jodorowsky (Il tesoro dell’ombra, pag.48), che meglio spiega come le politiche affrontano le dinamiche ambientali, e come la negligenza istituzionale continuano a pretendere dai cittadini, negando l’evidenza, lasciando a piede libero, chi ha le vere colpe. Per la trasformazione è quindi, necessaria la consapevolezza. Con la comprensione, arriva l’opportunità di scegliere. Così più aumenta la conoscenza, più aumenta la libertà di scelta. Ecco. Il mio lavoro si prefigge di portare a conoscenza, una volta per tutte un dato negato e ignorato, dai troppi. Per farlo utilizzo il mezzo scultoreo, perché come sosteneva il teorico Jacques Ravatin, le forme tridimensionali trasmettono delle onde, e di per sé aprono a nuovi canali di consapevolezza, quando a queste frequenze si aggiungono ora il contenuto statistico, ora quello scientifico e ora quello della memoria, la potenza espressiva diventa necessariamente un atto trasformativo, se non immediato, attuabile prima o poi nella coscienza dello spettatore. Quando questo non bastasse, ecco che l’apporto multimediale del video, nella ripresentazione di tutte le promesse mancate espresse dalla politica, o dai dati, sempre e comunque negati, diventano una fruibile e indimenticabile versione, da tenere a mente in cuore, ogni qual volta, che si accetta passivamente l’idea, del male sul bene, come unica possibile modalità di sopravvivenza.