ARTMOI
Il termine aritmoi classifica una parte della ricerca dell’artista Salvatore Manzi sulla pittura aniconica, un’indagine che sostanzialmente è fatta di pure tensioni cromatiche che testimonia un tipo di esperienza che ha caratteri specifici nella scrittura proto-cananea e nel segno che diventa cifra numerica, ritmo. La sua pittura esprime un’identità legata a modi di essere non spettacolari e non iperdivulgativi, ma dediti alle rivelazioni di emozioni sottili,
di eventi reconditi, di soglie taciute, di minimi spostamenti dello sguardo: ciò che non si vede e si immagina di vedere.
Si tratta, dunque, di un lavoro sulla radicalità del segno e del colore attraverso atteggiamenti che oscillano dall’emotività soggettiva del gesto a quello più analitico e liturgico dell’esecuzione. Il punto, la linea, così come il colore, sono sottoposti ad una processo di semplificazione. Passa da soluzioni logico-costruttive che indicano un’organizzazione dell’immagine (matematiche) a soluzioni di carattere lirico dove ciò che prevale è lo stato d’animo fantastico, il sentimento dello spazio come luogo di risonanza: memoria e vissuto del cosmo e dell’universo.
Il termine aritmoi classifica una parte della ricerca dell’artista Salvatore Manzi sulla pittura aniconica, un’indagine che sostanzialmente è fatta di pure tensioni cromatiche che testimonia un tipo di esperienza che ha caratteri specifici nella scrittura proto-cananea e nel segno che diventa cifra numerica, ritmo. La sua pittura esprime un’identità legata a modi di essere non spettacolari e non iperdivulgativi, ma dediti alle rivelazioni di emozioni sottili,
di eventi reconditi, di soglie taciute, di minimi spostamenti dello sguardo: ciò che non si vede e si immagina di vedere.
Si tratta, dunque, di un lavoro sulla radicalità del segno e del colore attraverso atteggiamenti che oscillano dall’emotività soggettiva del gesto a quello più analitico e liturgico dell’esecuzione. Il punto, la linea, così come il colore, sono sottoposti ad una processo di semplificazione. Passa da soluzioni logico-costruttive che indicano un’organizzazione dell’immagine (matematiche) a soluzioni di carattere lirico dove ciò che prevale è lo stato d’animo fantastico, il sentimento dello spazio come luogo di risonanza: memoria e vissuto del cosmo e dell’universo.
Salvatore Manzi, Senza titolo 1955, 2013, acrilico su tela, 40x40 cm.
Aritmoi, 2015, olio e acrilico su tela, 20x20 cm. Courtesy Melania Acanfora